venerdì 29 maggio 2009

Il pensiero della possibilità che verrà...


Navigando in internet, mi sono imbattuta in questa questa frase: "Il pensiero della possibilita' e' sempre molto piu' esaltante della realta' stessa, non c'e' niente da fare." Che ve ne pare? Bella vero?
La nostra vita, la mia vita è pienna di cose da fare, tra lavoro, figli, faccende domestiche..., si, sono, siamo molto impegnati e in realtà non abbiamo poi tantissimo di quel tempo come dire...quel tempo "vuoto", ma forse il termine è "vita statica", infatti le cose che facciamo, sono quasi sempre le stesse, giorno per giorno, settimana per settimana, mese per mese e il pensiero della possibilità che verrà è molto, molto, molto entusiasmante!!!
Certo di progetti ne abbiamo e ne avremo e quindi ecco quà che la frase calza a pennello!!!
"La possibiità che verrà..." e poi un pò di ottimismo non guasta mai, mettiamoci pure un "bicchiere mezzo pieno" e cosa facciamo? Aspettiamo?

giovedì 28 maggio 2009

Grazie per i premi!!!

Grazie Elena, ho letto il tuo post e volevo ringraziarti per questi premi.
Sono davvero molto carini e come sempre io li accetto molto, molto, molto volentieri e giro a tutte quelle persone carine che verranno a trovarmi!
Allora, iniziamo con il primo:


AMICIZIA che cerco di instaurare e coltivare anche e non solo con le amiche dei blog e di internet, ma non sempre ho "il pollice verde" emmmm, metaforicamente parlando, nel senso che non sempre ci riesco, vuoi perchè ho poco tempo o perchè non sono molto costante e delle volte và a finire che vengo "dimenticata" sigh!

Poi passiamo a questi premi molto carini:


poi questo:

e per finire:

Aaaa ma mi sà che mi ci vuole ancora molta, ma molta, ma molta pratica!!!

venerdì 22 maggio 2009

Ciao con la manina...


Stamattina la piccolina alle 06.00 era già sveglia e pimpante.
Quando il papà prima di uscire l'ha salutata, lei, gli ha fatto ciao con la manina!!!

In questi giorni per l'esatezza ieri e oggi, il tempo che impiego per portare i piccoli in asilo, si è accorciato, perché finalmente dopo tanti mesi di lavoro, hanno aperto il sottopasso e quindi niente fermata obbligata per il passaggio del treno aleoooooooo aleooooo.





Delle volte fanno delle cose utili, altre invece...a voi che ve ne sembra?
Meglio prima o meglio dopo?

PRIMA:



DOPO:

giovedì 21 maggio 2009

Che dire? Giusto 1, 2, 3 cose...ma cosa???

A volte mi chiedo che cosa posso scrivere, che post...che foto posso mettere?
CUCINA-RICETTE?
Sono a corto di ispirazioni per quanto riguarda la cucina, ci sono tanti bellissimi blog di cucina, siete davvero dei/delle artisti/e e non soltanto cuochi/cuoche.
Si sà che io cerco di imparare e poi in questo periodo di "pre-estate", cerco di pensare un pò alla forma fisica, cerco, si, cerco, ma non sono così brava, ieri sera ho mangiato in modo sbagliato e ahimé me ne rendo conto da sola "ho fatto fuori quasi una vaschetta di insalata capricciosa, mi sono fatta un panino con la banana, ho mangiato i grissini al rosmarino, ciliegie, mela..." grrrrrrrrr, ma come si fà???

CHE FOTO METTERE NEI POST?
Mi piacciono i post con le foto, penso che gli diano "quel qualcosa in più", tanto che penso di aggiungere qualche foto su quelli ormai datati! Hahaha, che volpe vero?
Aaaaaaah ma questo delle foto è un'altro tasto dolente, perchè non riesco nemmeno a mettere in ordine quelle che ho nel pc!
Ma voi come fate? Dove trovate il tempo? Come riuscite a modificarle così velocemente e farle diventare ancora più belle?

Io sono sempre di corsa e a volte corro e non combino quasi niente!
La mattina lavoro, poi quando finisco corro a prendere i piccoli ai rispettivi asili, poi vado a casa e dopo poco mio marito esce per andare a fare un corso serale, la piccolina che non vuole stare nel girello, che si annoia quasi subito a giocare sul tappeto, che vuole stare sempre in braccio...
Il piccolo, o grande come dice lui, che ha sempre fame! Prepara per uno, prepara per l'altra che non vuole mangiare, forse sarà anche per colpa del caldo, dato che ieri nemmeno in asilo ha mangiato la minestrina (comunque è stata brava, la mattina ha mangiato il frullato e il pomeriggio lo yogurt e la sera, dopo aver rifiutato la minestina e mangiato il latte, più tardi si è fatta fuori una vaschetta di budino, mi sà che è proprio come la mamma!). E' una buon gustaia, non una buona forchetta, decide lei cosa mangiare e cosa no! Io sono una buon gustaia, ma anche una buona forchetta, mescolo di tutto o quasi, perchè in realtà ci sono delle cose che non mi piacciono.

Con questo caldo un bagnetto ristoratore ci vuole proprio.
La piccolina si diverte, le piace tanto giocare nella vaschetta, poverinal'altra settimana aveva il sederino arrossato e sabato ho cercato di lasciarla libera, con tanto di lavatrice quasi sempre in moto per lavare il tutto, ma pur di farla "guarire", faccio di tutto e di più, non voglio vederla soffrire.
Il piccolo grande, vuole lavarsi nella doccia come i grandi!

Certo che con questo caldo si pensa già un pò alle vacanze, sperando che siano davvero vacanze, un pò di relax, niente impegni e passare del tempo tutti assieme, anche se soltanto per mangiare qualcosa, adesso non riusciamo quasi mai (tranne di domenica) a fare un pranzo o una cena seduti tutti a tavola!

Mi dispiace non poter partecipare alla raccolta di Imma, ma la ricetta me la sono fatta dare, così anche questo dolce entrerà a far parte di quelli che un giorno o l'altro farò.

giovedì 14 maggio 2009

Batti batti le manine...

Ieri cantavo "batti batti le manine, che adesso arriva il papà..." e la piccolina, che di solito alzava e abbassava le manine, SORPRESA, BATTEVA LE MANINE! La birbante non ama stare nel girello, meglio in braccio, in asilo non vuole mangiare la frutta per merenda e le danno il biscotto oppure yogurt, per pranzo invece mangia volentieri la minestrina. Sono contenta, perchè la mattina la lascio con la maestra e lei non si mette più a piangere e poi dorme molto, cosa che di notte non fà. Quando riuscirò a dormire una notte intera? Mah!
Francesco le vuole tanto bene, vuole sempre abbracciarla, le da i bacini, vuole tenerla in braccio (naturalmente seduto), ma è anche tanto geloso!
Una mattina eravamo in auto e stavamo andando in asilo, al semaforo mi sono fermata e facevo ciao a Martina e lui subito, fai ciao anche a me! Un'altro giorno Martina stava dicendo "mamma" e Francesco subito ha detto,che anche lui dice mamma!
Ma quanto bene vi voglio? Tanto, tanto, tanto, anzi di più!!!

domenica 10 maggio 2009

FESTA DELLA MAMMA


La festa della mamma è una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo. In Italia cadeva regolarmente l'8 maggio, fin quando non si decise di fissarla alla seconda domenica di maggio.

Pensando a un fiore da abbinare alla mia Mamma ho pensato subito a un fiore che rappresenta la purezza, dei sentimenti dell'Amore puro e sincero che sole le mamme sanno dare ovvero un bellissimo "giglio bianco".



Costituisce una festa molto antica, legata al culto delle divinità della fertilità degli antichi popoli politeisti, che veniva celebrato proprio nel periodo dell'anno in cui il passaggio della natura dal freddo e statico inverno al pieno dell'estate dei profumi e dei colori (e della prosperità nelle antiche civiltà contadine) era più evidente. Con l'andare del tempo questa festività dal tono religioso si è evoluta in una festa commerciale, talvolta anche in Sagra.

Negli Stati Uniti nel maggio 1870, Julia Ward Howe, attivista pacifista e abolizionista (della schiavitù), propose di fatto l'istituzione del Mother's Day (Giorno della madre), come momento di riflessione contro la guerra. Fu ufficializzata nel 1914 dal presidente Woodrow Wilson con la delibera del Congresso di festeggiarla la seconda domenica di maggio, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri e speranza per la pace. La festa si è diffusa in molti Paesi del mondo, ma cambiano le date in cui è festeggiata.

In Italia fu celebrata per la prima volta nel 1957 da don Otello Migliosi ad Assisi, nel piccolo borgo di Tordibetto di cui era parroco. Migliosi la celebrò la seconda domenica di Maggio.

In molti Paesi la ricorrenza è stata imitata dalla civiltà occidentale: in Africa, ad esempio, alcuni Stati istituirono la festa della mamma ispirandosi al concetto britannico della stessa.

AUGURI A TUTTE LE MAMME



Auguri a tutte le mamme e in particolar modo a mia mamma che non è più con noi fisicamente, ma c'è e ci sarà sempre!!!
Mama ti voglio tanto bene!!!

I miei bambini in asilo mi hanno fatto dei bei regalini.
Francesco una bella tazzina di color arancione e ha colorato anche il grembiule.



In allegato cera un foglietto con una poesia, che ha imparato o cercato di imparare, infatti, quando io leggevo un pezzo, lui continuava. Che tesoro!!!




Martina in asilo ha fatto un bel foglietto con un cuore.


Il suo primo lavoretto!
Chissà se lo ha fatto lei, la maestra ha detto che ha usato la spugnetta, ma non è che avrà usato la spugnetta la maestra?

Oggi è una bellissima giornata, forse più tardi, quando la piccola si sveglierà e le partite di calcio finiranno andremo a fare una passeggiata o forse andremo a Jamiano, così andrò a trovare mia mamma.

mercoledì 6 maggio 2009

Un salto nel passato con gli antichi mestieri - Poklici naših prednikov "KREMENJAK"

"2007"

Molti sono i mestieri ormai scomparsi, relegati soltanto nella memoria.
All'associazione "KREMENJAK" di cui anni fà facevo parte, hanno fatto un calendario con le foto dei mestieri.
Secondo me è una bella idea e anche le foto sono molto belle, per questo ho pensato di pubblicarle.
"Non ci dobbiamo mai dimenticare del passato...del passato dei nostri avi, in quanto è a loro che dobbiamo il nostro presente".
E noi che futuro daremo ai nostri figli?
I tempi sono cambiati, i mestieri sono cambiati e cambieranno ancora...speriamo bene, speriamo in meglio, certo è che indietro non si può tornare, o almeno si spera di non tornare visto i tempi che corrono!!!

Res je veliko del, ki ne obstajajo več, a ostajajo in živijo v našem spominu.
V društvu "KREMENJAK" kjer par let nazaj sem bila članica oz. odbornica, so naredili koledar temu namenjen.
"Nikoli ne smemo pozabiti preteklosti...preteklosti naših staršev, ker se moramo zahvaliti njim, če imamo našo "sedanjost".
In mi, kakšno prihodnost bomo dali našim otrokom?
V sedanjem času, veliko del ni več, veliko se je spremenilo in veliko se bo še spremenilo...seveda upamo da bo boljše, sigurno pa nazaj ne moremo se vrniti, ali vsaj upamo, da ne bo treba se vrniti!!!


MACELLAI - FALEGNAME



FILATRICE - CESTAIO



CALZOLAIO



MONDINE - VENDEMMIATORI



CAVATORI



MANOVALI - PORTATRICE D'ACQUA



FALCIATORE - CONTADINE



MANISCALCO - LATTAIE



ARATURA - STERRATORI



ARROTINO



RIMBOSCAMENTO DELLA PINETA - SARTA



FORNAIO

martedì 5 maggio 2009

Finalmente è spuntato...

Aleoo aleoo!
Si, e aggiungiamo pure IP IP URRA' IP IP URRA' IPPI IPPI IPPIPI URRA' URRA' URRA' è spuntato! Finalmente!
Vi starete chiedendo "che cosa è spuntato?" E poi pensando alla primavera..., ma così siete fuori strada!
Si, è primavera, ma non sto parlando di fiori, anche se in realtà io e Martina abbiamo già piantato due belle piantine che fanno bella vista sul balcone...ufff, non abbiamo il giardino, altrimenti di fiorellini ne avevamo tanti, ma tanti di più...!!!
Ebbene, signore e signori a Martina e spuntato un'altro dentino e siamo a 3.
Piccolina, ecco perchè in questi giorni piangeva spesso e non aveva appetito!
Per quanto riguarda l'asilo, la maestra ha detto che oggi è stata davvero brava, ha mangiato il pranzo (la merenda di frutta no, ma lo sapeveo io, non le piace, preferisce il budino...buongustaia!), ha dormito ed era tranquilla. Aaaa ogni giorno si sporca una maglietta...mi sa che i bavaglini non servono a molto...uff e oggi ha sporcato anche i pantaloni con la pappa, ma ha mangiato lei o i pantaloni?!?!
Prima le ho fatto il bagnetto, poi siamo stati fuori a fare una passeggiata tutti assieme e adesso si fà un bel sonnellino, io ne approffitto per andare a fare una doccia e per preparare qualcosa per cena.
Finalmente oggi è ritornato il tanto atteso sole, sole, sole, ieri era una giornata brutta, prima il cielo era coperto per poi trasformarsi in un temporale...! Meglio oggi, si moooooooolto meglio.
Ciao a tutti, vado, altrimenti come si dice? "Il sole mangia le ore".
Riciaooooooooooooooo!

venerdì 1 maggio 2009

1° maggio


Il Primo maggio: storia e significato di una ricorrenza
Origini del Primo maggio
Tra Ottocento e Novecento
Il Ventennio fascista
Dal dopoguerra a oggi


Origini del Primo maggio
Il 1° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi. A lanciare l'idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese :
"Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi".
Poi, quando si passa a decidere sulla data, la scelta cade sul 1 maggio. Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue.

Man mano che ci si avvicina al 1 maggio 1890 le organizzazioni dei lavoratori intensificano l'opera di sensibilizzazione sul significato di quell'appuntamento.

"Lavoratori - si legge in un volantino diffuso a Napoli il 20 aprile 1890 - ricordatevi il 1 maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare di fronte agli oziosi il posto che è dovuto a chi lavora. Viva la rivoluzione sociale! Viva l'Internazionale!".
Monta intanto un clima di tensione, alimentato da voci allarmistiche: la stampa conservatrice interpreta le paure della borghesia, consiglia a tutti di starsene tappati in casa, di fare provviste, perché non si sa quali gravi sconvolgimenti potranno accadere.

Da parte loro i governi, più o meno liberali o autoritari, allertano gli apparati repressivi.
In Italia il governo di Francesco Crispi usa la mano pesante, attuando drastiche misure di prevenzione e vietando qualsiasi manifestazione pubblica sia per la giornata del 1 maggio che per la domenica successiva, 4 maggio.

In diverse località, per incoraggiare la partecipazione del maggior numero di lavoratori, si è infatti deciso di far slittare la manifestazione alla giornata festiva.

Del resto si tratta di una scommessa dall'esito quanto mai incerto: la mancanza di un unico centro coordinatore a livello nazionale - il Partito socialista e la Confederazione generale del lavoro sono di là da venire - rappresenta un grave handicap dal punto di vista organizzativo. Non si sa poi in che misura i lavoratori saranno disposti a scendere in piazza per rivendicare un obiettivo, quello delle otto ore, considerato prematuro da gran parte dei dirigenti del movimento operaio italiano o per testimoniare semplicemente una solidarietà internazionale di classe.

Proprio per questo la riuscita del 1 maggio 1890 costituisce una felice sorpresa, un salto di qualità del movimento dei lavoratori,che per la prima volta dà vita ad una mobilitazione su scala nazionale, per di più collegata ad un'iniziativa di carattere internazionale.

In numerosi centri, grandi e piccoli, si svolgono manifestazioni, che fanno registrare quasi ovunque una vasta partecipazione di lavoratori. Un episodio significativo accade a Voghera, dove gli operai, costretti a recarsi al lavoro, ci vanno vestiti a festa.
"La manifestazione del 1 maggio - commenta a caldo Antonio Labriola - ha in ogni caso superato di molto tutte le speranze riposte in essa da socialisti e da operai progrediti. Ancora pochi giorni innanzi, la opinione di molti socialisti, che operano con la parola e con lo scritto, era alquanto pessimista".
Anche negli altri paesi il 1 maggio ha un'ottima riuscita:
"Il proletariato d'Europa e d'America - afferma compiaciuto Fiedrich Engels - passa in rivista le sue forze mobilitate per la prima volta come un solo esercito. E lo spettacolo di questa giornata aprirà gli occhi ai capitalisti".
Visto il successo di quella che avrebbe dovuto essere una rappresentazione unica, viene deciso di replicarla per l'anno successivo.
Il 1 maggio 1891 conferma la straordinaria presa di quell'appuntamento e induce la Seconda Internazionale a rendere permanente quella che, da lì in avanti, dovrà essere la "festa dei lavoratori di tutti i paesi".





Tra Ottocento e Novecento
Inizia così la tradizione del 1 maggio, un appuntamento al quale il movimento dei lavoratori si prepara con sempre minore improvvisazione e maggiore consapevolezza. L'obiettivo originario delle otto ore viene messo da parte e lascia il posto ad altre rivendicazioni politiche e sociali considerate più impellenti. La protesta per le condizioni di miseria delle masse lavoratrici anima le manifestazioni di fine Ottocento.

Il 1 maggio 1898 coincide con la fase più acuta dei "moti per il pane", che investono tutta Italia e hanno il loro tragico epilogo a Milano. Nei primi anni del Novecento il 1 maggio si caratterizza anche per la rivendicazione del suffraggio universale e poi per la protesta contro l'impresa libica e contro la partecipazione dell'Italia alla guerra mondiale.

Si discute intanto sul significato di questa ricorrenza: giorno di festa, di svago e di divertimento oppure di mobilitazione e di lotta ?

Un binomio, questo di festa e lotta, che accompagna la celebrazione del 1 maggio nella sua evoluzione più che secolare, dividendo i fautori dell'una e dell'altra caratterizzazione.

Qualcuno ha inteso conciliare gli opposti, definendola una "festa ribelle", ma nei fatti il 1 maggio è l'una e l'altra cosa insieme, a seconda delle circostanze più lotta o più festa.

Il 1 maggio 1919 i metallurgici e altre categorie di lavoratori possono festeggiare il conseguimento dell'obiettivo originario della ricorrenza: le otto ore.





Il ventennio fascista
Nel volgere di due anni però la situazione muta radicalmente: Mussolini arriva al potere e proibisce la celebrazione del 1 maggio.

Durante il fascismo la festa del lavoro viene spostata al 21 aprile, giorno del cosiddetto Natale di Roma; così snaturata, essa non dice più niente ai lavoratori, mentre il 1 maggio assume una connotazione quanto mai "sovversiva", divenendo occasione per esprimere in forme diverse - dal garofano rosso all'occhiello alle scritte sui muri, dalla diffusione di volantini alle bevute in osteria - l'opposizione al regime.





Dal dopoguerra a oggi
All'indomani della Liberazione, il 1 maggio 1945, partigiani e lavoratori, anziani militanti e giovani che non hanno memoria della festa del lavoro, si ritrovano insieme nelle piazze d'Italia in un clima di entusiasmo.

Appena due anni dopo il 1 maggio è segnato dalla strage di Portella della Ginestra, dove gli uomini del bandito Giuliano fanno fuoco contro i lavoratori che assistono al comizio.

Nel 1948 le piazze diventano lo scenario della profonda spaccatura che, di lì a poco, porterà alla scissione sindacale. Bisognerà attendere il 1970 per vedere di nuovo i lavoratori di ogni tendenza politica celebrare uniti la loro festa.

Le trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini ed anche il fatto che al movimento dei lavoratori si offrono altre occasioni per far sentire la propria presenza, hanno portato al progressivo abbandono delle tradizionali forme di celebrazione del 1 maggio.

Oggi un'unica grande manifestazione unitaria esaurisce il momento politico, mentre il concerto rock che da qualche anno Cgil, Cisl e Uil organizzano per i giovani sembra aderire perfettamente allo spirito del 1 maggio, come lo aveva colto nel lontano 1903 Ettore Ciccotti:
"Un giorno di riposo diventa naturalmente un giorno di festa, l'interruzione volontaria del lavoro cerca la sua corrispondenza in una festa de'sensi; e un'accolta di gente, chiamata ad acquistare la coscienza delle proprie forze, a gioire delle prospettive dell'avvenire, naturalmente è portata a quell'esuberanza di sentimento e a quel bisogno di gioire, che è causa ed effetto al tempo stesso di una festa".



fonte: Cgil di Roma e del Lazio - Archivio Storico "Manuela Mezzelani"