sabato 14 maggio 2011

Il denaro fà la felicità? Da solo no! Entrate automatiche? Uscite automatiche!

Probabilmente ho già trattato questo argomento, ma stamattina in tv parlavano proprio di questo e..ho deciso di riscrivere quattro, cinque, sei righe, devo premettere che sono riuscita a seguire soltanto le battute finali (io e la piccolina stavamo facendo colazione).

Cera un signore che ha rinunciato al lavoro che gli dava entrate elevate, ma che gli occupava molto tempo per dare una svolta alla sua vita scegliendo di fare un lavoro meno remunerativo ma che lo appagava dal punto di vista morale e gli lasciava tempo da dedicare alla propria famiglia. Quello che però mi ha fatto pensare è che ha detto che ha deciso di non arricchirsi più, che si accontentava e ghe già partiva dal fatto che non era povero.

Un’altro organizzava dei corsi per insegnare alla gente a guadagnare con le entrate automatiche indipendentemente dal lavoro. Questi corsi sono corsi di due giorni che vengono organizzati in alberghi lussuosi e costano dai 1.300,00.- euro in sù.

Probabilmente questi corsi sono rivolti a persone “ricche” in partenza che non sanno investire e lavorano per continuare ad arricchirsi, ma che non sanno o non vogliono investire/spendere per paura di rimanere senza riserve.

L’argomento era senz’altro interessante anche per il fatto che si soffermava sul fattore tempo, avere tempo da dedicare alla famiglia, ai figli a noi stessi (la mia giornata non mi lascia molto tempo libero, parto alla mattina presto e rientro dopo le 18.00 e lavoro già da 12 anni…).

Dal mio punto di vista come ho detto prima questi discorsi valgono per le persone che partono da una posizione agiata e non come la maggior parte che si sente “fortunata” già ad avere un lavoro che le da la possibilità di vivere degnamente, onestamente senza sfarzi, che riesce a pagare le bollette, le tasse, comperare la spesa e la benzina, qualche vestito o un paio di scarpe nuove (ricordo un proverbio: “Basta la salute e un par de scarpe nove”, ma al giorno d’oggi forse non basta, anche se la salute è la cosa più importante).

Le persone che se perdono il lavoro, i soldi per vivere dove li vanno a prendere?

Ci sono genitori obbligati a mandare i figli all’asilo nido e lavorare per pagare la retta e accontentarsi di passare con loro la serata e il sabato e la domenica.

Entrate automatiche non ne hanno, ma le uscite automatiche si!

Se qualcuno vuole donarmi un’entrata automatica anche soltanto “una tantum” sono a disposizione! Sorriso

Se si desidera acquistare una casa, stai sicuro che la banca ti chiede le garanzie e quindi ti ritrovi con un mutuo da pagare e un’ipoteca sulla testa per anni/decenni (e speri di lavorare, di stare bene e pagare quanto dovuto).

Ci sono persone che quando un bambino si ammala o c’è lo sciopero si trova davanti ad un grosso problema.

Fino ai 3 anni si può usufruire della possibilità per i dipendenti statali di chiedere i giorni per assistere il bambino ammalato. Fino ai 3 anni…e poi?

Il denaro da solo non fà la felicità, ma ti aiuta a vivere meglio, contribuisce soltanto ad una parte della nostra felicità o meglio della nostra serenità,  aiuta a soddisfare i nostri bisogni e desideri materiali, l’importante è non cadere nel cerchio dell’insoddisfazione, ho tot, ma non mi basta, voglio di più “Bisogna avere il rastrello ma anche la pala” quindi “avere si, ma anche e dare, aiutare chi ha bisogno”.

Il denaro quindi aiuta, ma la felicità non è soltanto materiale, ci rende felici vedere gli altri felici, guardare i nostri figli e vederli tranquilli e riconoscenti per quello che riusciamo a dargli.

Viviamo in una società capitalista dove il denaro è molto importante e ormai non si può vivere senza e siamo arrivati al punto che se non hai la “fortuna” di avere le entrate automatiche devi “vivere per lavorare (dato che passiamo molto tempo sul posto di lavoro) se vuoi sopravvivere”.

Ciao a tutti/e.

Un abbraccio.

GOGO

5 commenti:

  1. Una cosa è certa, secondo me.
    Il denaro (da solo) non fa la felicità, ma senza il denaro (almeno quello strettamente necessario per sopravvivere) non esiste la felicità.

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  2. Ciao :-)!
    Una frase del celebre Woody Allen, diceva " se i soldi non fanno la felicità ... figuriamoci la miseria"! ;-) e tanto per restare in tema,mi piace molto come scrivi, come ti esprimi!Il tuo post è chiaro e sintetico ma dritto dritto al punto in questione: Se hai delle buone basi, a fare il Gaucci della situazione siamo tutti BRAVI! Purtroppo, come te, sto 14 ore fuori casa per lavoro, e come dico spesso a chi mi segue, mi spiace di non aver troppo tempo da dedicare al mio blog e alle persone che, (come te), seguo e che stimo per ciò che raccontano! Non voglio puntare il dito contro nessuno, ma mio malgarado, con il massimo rispetto per chi infondo può permettersi di fare queste scelte per nulla condizionate dagli agenti esterni,mi sento di dissentire ... solo un pochino. Sono contenta che qualcuno, per una vita migliore più sana e felice, possa guardare oltre il portafoglio, ma aimè, non è certo cosa per tutti ... purtroppo! Riguardo la felicità, penso che sia un dato di fatto, come l'aria che respiriamo, magari spesso vittima "dell'inquinamento"!(non so se si è capita la metafora). Brava, a presto!
    Ps. Te ne dico un'altra:
    " Non è importante quanto uno guadagna, ma quanto spende!" così parlò l'uomo della torre d'avorio, sul suo trono d'oro.

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  3. Massima finale del commento bellissima.
    Grazie delle tue parole.

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  4. @Ambra, grazie della visita e del commento.

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  5. @Sette Passi, grazie della visita anche a te e mi associo al commento di Ambra riguardo alla tua massima finale del commento. A presto.

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