martedì 24 marzo 2009

FOSSE ARDEATINE

24 marzo 1944

Oggi ricorre il 65 anniversario della strage.

Ricordare e riflettere

"Riflettere sulla Storia e sulle sue lezioni, che sono sempre attuali e non possono dimenticarsi". E' questo lo spirito che indica il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per commemorare la ricorrenza dell'eccidio nazista alle Fosse Ardeatine. "Il valore della memoria -ricorda il capo dello Stato- consiste nell'imparare quello che dicono le generazioni che ci hanno preceduto, nell'imparare cio' che ha insegnato la Storia. E' stare attenti a non ripetere gli errori del passato".

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Una strage: in trecentotrentacinque furono fatti fucilare dall’ufficiale delle Ss Herbert Kappler e seppelliti in quelle cave: dieci per ogni soldato tedesco che aveva perso la vita a via Rasella. C’erano 39 partigiani, 52 iscritti al Partito d’azione, 68 aderenti a Bandiera rossa; c’erano detenuti comuni; c’era anche chi era stato rastrellato a caso o arrestato pretestuosamente all’ultimo minuto; in 75 erano appartenenti alla comunità ebraica.

Nel dopoguerra, Kappler venne processato e condannato all'ergastolo da un tribunale italiano e rinchiuso in carcere. La condanna riguardò i 15 giustiziati non compresi nell'ordine di rappresaglia datogli per vie gerarchiche. Colpito da un tumore inguaribile, con l'aiuto della moglie, riuscì ad evadere dall'ospedale militare del Celio pochi anni prima di morire. Anche il principale collaboratore di Kappler, l'ex-capitano delle SS Erich Priebke, dopo una lunga latitanza in Argentina, è stato arrestato e condannato per la strage delle Fosse Ardeatine.

Le "Fosse Ardeatine", antiche cave di pozzolana site nei pressi della via Ardeatina, scelte quali luogo dell'esecuzione e per occultare i cadaveri degli uccisi, sono diventate un monumento a ricordo dei fatti e sono oggi visitabili.

Ricordare e riflettere

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